La storia della villa dei cedri
A scegliere Villa dei Cedri quale centro operativo dello stato maggiore di Rommel e sua residenza personale in Italia fu un amico di Rommel, l’Oberführer Alfred Ingemar Berndt, che era stato il comandante dello spionaggio e del controspionaggio dell’Africa Korps in Africa e forse conosceva quei luoghi del Garda già prima della guerra. E, fu lo stesso Berndt a portare Rommel a Colà.
La Villa dei Cedri è l’edificio storico più prestigioso tra quelli compresi all’interno del Parco Termale del Garda, costruita tra la fine del settecento e l’inizio dell’ottocento. Si tratta di una villa neoclassica, che richiama più lo stile lombardo di quello veneto. È attribuita all’architetto Luigi Canonica (Tesserete, Lugano 1762 – Milano 1844) che fu nominato da Napoleone architetto di Stato e sovraintendente. A lui si devono fra gli altri i progetti del Foro Bonaparte, l’Arena di Milano, Teatro. La Villa è stata restaurata e sono state ricavate 27 stanze ai piani di varie metrature.
La facciata principale a nord è lunga 40 mt. Ed è rivolta verso il Parco con tre grandi porte finestre al piano terra che danno accesso alla “sala ovale”. Nel timpano si nota lo stemma dei Miniscalchi Erizzo, un’ illustre nobile famiglia di origini bergamasche trasferitasi a Verona negli anni della dominazione Viscontea (1388-1404). La famiglia dei Miniscalchi Erizzo imparentata con un doge veneziano e proprietaria di un monumentale palazzo a piazza delle Erbe a Verona, fece costruire la Villa dei Cedri in stile neoclassico alla fine del settecento e ne rimase proprietaria sino ai primi del novecento.
All’interno si notano i pregevoli portali di marmo verde dell’ingresso, una fontana-edicola in rosso veronese, statue, tracce di affreschi e splendide sale da bagno.
I Miniscalchi Erizzo subentrarono ai Moscardo che la acquistarono a loro volta dai Sansebastiani verso la metà del settecento. La forma e il disegno del Parco si devono probabilmente ai Moscardo, completati successivamente dai Miniscalchi Erizzo. Le note tematiche sono arcadico – settecentesche, con uno sviluppo arioso di percorsi e spazi aperti che saranno tipici del giardino ottocentesco. In un prezioso album fotografico di Richard Lotze del 1860, presso il Museo dei Miniscalchi di Verona, figurano alcune immagini del parco, la cui ricchezza floristica è rimasta immutata nel tempo. Centocinquanta cedri (Cedrus atlantica, C. atlantica “Glauca “, C. deodara) e poi Abies alba, nordmannica, Pinus nigra, P. excelsa,, Fragus sylvatica, P. “Purpurea Pendula”, Liquidambar styraciflua, Taxus baccata e T. bacctla “Frastigiata”) sono alcune delle specie presenti. Presso la Villa Moscardo, risalente al XV secolo, si trova una lapide che attesta il passaggio dell’imperatore Carlo V il 21 aprile del 1530. Anche Villa dei Cedri è stata teatro di avvenimenti storici.
Infatti nel settembre 1943, dopo l’armistizio, divento’ il comando generale tedesco dell’Italia del Nord, comando che fu affidato al Feld Maresciallo Erwin Rommel, mentre il comando del Sud Italia fu affidato al Feld Maresciallo Kesserling con sede a Roma.
Villa Moscardo e Pertinenze
Villa Moscardo risale al XV secolo, come testimonia l’epigrafe sulla facciata che celebra la visita dell’imperatore Carlo V avvenuta il 21 Aprile del 1530. Attualmente ospita l’elegante ristorante all’interno del Parco Termale del Garda.
Si tratta di un immobile a pianta pressoché quadrata, situato nella corte principale, che nei secoli ha subito alcune modifiche. L’edificio mantiene comunque la sagoma originaria della tipica casa padronale prerinascimentale.
Per accentuare il gusto medievaleggiante dell’edificio e unificare le varie costruzioni presenti nella corte, venne costruito una lunga cortina muraria merlata sia sul prolungamento di Villa Moscardo che sulle recinzioni delle case dei “lavorenti”. Da queste costruzioni sono state ricavate alcune delle Residenze di Villa dei Cedri adibite ad appartamenti di varie metrature per ospitare la clientela del Parco Termale del Garda.
Scuderie e foresteria
Il corpo più basso dell’edificio che si trova di fronte a Villa Moscardo ospitava le scuderie. Quest’ultime sono state trasformate in modo originale e mantenendo le tracce dell’architettura del passato in un moderno centro benessere.
Portali ad arco acuto, finestre circolari ed esagonali caratterizzano l’edificio. Ad aumentare l’aspetto neo-medievale sulla destra si erge una torretta con rivestimento alternato di mattoni e pietra, a imitazione delle torri scaligere.
La foresteria era ospitata nel corpo meridionale più elevato e parzialmente inglobata nel fabbricato delle scuderie. La facciata verso la corte, in mattoni, presenta splendide finestre gotico-veneziane ed è adibita in parte ad uffici.
La Serra
L’elegante costruzione in ferro e vetro, voluta dal senatore Francesco Miniscalchi, intorno alla metà dell’ottocento, è costituita da una volta a padiglione centrale su cui si erge una lanterna a pagoda, affiancata da due lunghi bracci simmetrici chiusi all’estremità da corpi quadrangolari in muratura. Davvero pregevole è la pensilina di accesso, sostenuta da elaborati elementi in ferro e sormontata dallo stemma araldico dei committenti. L’insieme rappresenta uno degli esempi più interessanti in terra veronese di giardini d’inverno che si diffusero in Europa fra il XVIII e XIX secolo.